Ieri mattina, poco dopo le 10, la BNS ha emesso un breve comunicato che ha messo fine al provvedimento che imponeva un limite massimo al valore del franco in euro. Nei minuti successivi, gli ordini di acquisto di franchi che contavano sul tetto fornito dalla Banca Nazionale Svizzera (con 1 franco e 20 centesimi si poteva acquistare al massimo un euro) hanno improvvisamente scoperto che il tetto non c’era più. E per alcuni minuti, 1 franco e 20 centesimi hanno potuto comprare quasi un euro e 40 centesimi, il 40% in più!). Grande sbigottimento nei mercati, dunque. Gli operatori erano incollati al video. Gli uffici cambi per i turisti in Svizzera ieri cambiavano al vecchio cambio in attesa di disposizioni. Nessuno aveva percepito alcun sentore di una mossa del genere. Gli statistici calcolavano quanto raro è un evento in cui un prezzo si muove, da un secondo all’altro, di 20, 30 volte la deviazione standard.
Author: Andrea Terzi
Il piano Juncker non basta a rilanciare l’Europa ma il problema è tutto politico
Interview on the European economy and the euro
L’Italia chieda una “Bretton Woods” per l’eurozona
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Pil a picco, fare più deficit o morire
Finalmente qualcuno che scrive (sulla piattaforma di Repubblica) che quando il saldo fiscale dello stato è in surplus “significa che lo Stato preleva di tasse più di quanto spende, e dunque sottrae risorse all’economia.”
Carlo Clericetti invoca pure qualche (interessante) fantasma del passato: “Ci vuole, insomma, una politica industriale.”